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Il volume illustra il mercato dei quadri a Venezia nel Settecento. Per la prima volta l'attenzione critica si sposta dai grandi collezionisti alle dinamiche commerciali vere e proprie, che coinvolgevano gli stessi artisti, oltre a intermediari, diplomatici ed i cosiddetti "botegheri da quadri". Questi ultimi, titolari di negozi/ laboratori per la vendita di dipinti al dettaglio, decreteranno, insieme a figure come il Console Smith o John Strange - di cui è resa nota l'inedita corrispondenza con l'intendente veneziano Giovanni Maria Sasso -, le sorti di Michele Marieschi, Canaletto e molti protagonisti del paesaggio e della veduta, ovvero i generi che hanno reso celeberrima Venezia nel suo secolo d'oro. Tra aneddoti, riflessioni e documenti, i dipinti sfilano ad illustrare uno scenario dai risvolti inaspettati, dove luci e ombre del mercato lagunare divengono metafora del nostro tempo.